All’inizio dell’inverno a Lucca come in Toscana ed in Italia si porrà drammatica la situazione del riscaldamento delle case e dei posti di lavoro, dovuto all’aumento impossibile dei prezzi del gas, dell’energia elettrica, del gasolio da riscaldamento.
In Toscana la situazione è ulteriormente critica per la
campagna che la Regione ed alcuni comuni, come Capannori, stanno facendo da
tempo contro il riscaldamento a legna.
La loro tesi è che il superamento dei limiti di inquinamento
nella piana di Lucca, sia dovuto, non al traffico veicolare diffuso in mancanza
di superstrade e al concentramento industriale, ma all’uso dei caminetti aperti
e alle stufe a legna.
Rispettiamo sempre tutte le opinioni ma pensare che
l’inquinamento del nostro territorio, dove vi è una concentrazione industriale
importante ed un traffico imponente parcellizzato su molte strade locali, sia
dovuto ai pochi caminetti delle scarse case presenti in quelle zone, facciamo
fatica a capirlo, anche se ci sono studi importanti a sostegno di questa tesi.
Ciò premesso non cambia il fatto che il riscaldamento a legna
è quello scelto dalla fascia di popolazione meno ricca e che spesso si
approvvigiona da sola, spaccando legna di alberi propri.
Italia Viva Lucca e i Riformisti chiedono alla Regione
Toscana come intenda affrontare questo problema nel momento in cui non si può
certo obbligare famiglie che lottano per arrivare alla fine del mese, a
chiudere le fonti di riscaldamento più economiche, come la legna, per passare a
quelle impossibili del gas.
Chiediamo alla Regione una riflessione approfondita su questo
tema perché crediamo che proibire adesso il riscaldamento a Legna sia
impossibile e anche punitivo verso la popolazione più esposta e meno in grado
di sostenere il riscaldamento a metano, elettrico e anche a gasolio, per
l’aumento fortissimo dei loro prezzi.
Crediamo che la sospensione di ogni iniziativa regionale e
locale contro il riscaldamento a legna sia opportuna in attesa che la
situazione prezzi e approvvigionamento del gas sia risolto.
Anche a livello nazionale si sta realizzando la riapertura delle
centrali elettriche a carbone che certo inquinano di più dei caminetti a legna,
in attesa di riaprire il discorso sul nucleare di ultima generazione.
Decisivo è riprendere l’estrazione del Gas nel sottosuolo e
nei mari in Italia per renderci autosufficienti e mettere in funzione i
rigassificatori acquistati da Draghi.
Indispensabile realizzare i termovalorizzatori per rifiuti urbani e industriali che oltre risolvere problemi indifferibili, producono energia e calore, da riutilizzare.
Alberto Baccini, Italia Viva Lucca
Francesco Colucci, Riformisti per il Terzo Polo

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