Noto con una certa soddisfazione che vari esponenti politici lucchesi rispolverano periodicamente una mia vecchia proposta di circa 10 anni fa e cioè quella di una declassificazione del tratto autostradale dell’A11 fra Altopascio e Lucca che potrebbe in tal modo diventare di fatto l’asse est ovest della Piana da fruire gratuitamente. Intanto li tranquillizzo tutti, non chiederò loro i diritti d’autore!
Ricordo che quando lanciai quella idea ricevetti di
tutto: critiche, ironie, risatine di scherno anche da qualche collega sindaco
che considerava l’ipotesi irrealizzabile e costosissima. Ne presi atto e mi
fermai lì…
Oggi penso che mai come adesso quella proposta sia
attuale, ma non più o non solo in considerazione delle ragioni di carattere
ambientale o logistico come si pensava a quel tempo ritenendo che una
velocizzazione della mobilità nella Piana di Lucca avrebbe generato benefici
sia per la qualità dell’aria (siamo fra i primi territori in Italia per la
presenza di PM10) sia per l’allontanamento dei mezzi pesanti (e non solo
quelli…) dai centri abitati con indubbi
vantaggi per i cittadini ma anche per il sistema produttivo lucchese che rimane
il secondo della Toscana dopo Firenze.
La ragione della sua attualità oggi sta nel fatto che,
a mio parere, gli assi viari non si faranno mai e quindi sarebbe cosa di buon
senso cominciare a pensare di utilizzare meglio ciò che è già disponibile come
appunto il tratto autostradale in questione.
Non era necessaria l’emanazione del decreto legge 17
Maggio n.50 che dice che le opere non cantierabili entro il 30 Giugno 2023
saranno cancellate per arrivare a questa conclusione, da questo punto di vista
il Ministero non deve darsi troppi pensieri: a Lucca a non fare le opere
pubbliche che servirebbero ci abbiamo sempre pensato da soli!
Aggiungo inoltre il vero paradosso di questa vicenda
che vede quali protagonisti tutti Enti dello stesso colore politico, dalla
regione alla provincia ai due comuni interessati. Il problema vero è che su questo
argomento di discussione quasi ventennale non c’è un partito democratico ma ce
ne sono sempre stati 3 o 4 e ciascuno con la sua opinione, con le sue
corporazioni da difendere e con i vari interessi contrapposti che escludono
ovviamente quelli generali di tutto il territorio.
Sarebbe quindi preferibile, per assurdo, un cambio di colore di qualcuno di questi enti per sperare che, nelle politiche infrastrutturali di Lucca e della Piana, la diversità possa magari produrre frutti migliori dei ripetuti fallimenti di chi dice di far parte della stessa formazione politica ma poi non riesce nemmeno a mettersi d’accordo con sè stesso.
Alberto Baccini capolista del terzo polo per Veronesi
Sindaco

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